OPERA PER LA MOSTRA KEME
Rubedo
Rubedo é ispirata all’ultima fase alchemica della trasformazione della materia. La rubedo è solitamente rappresentata come un uovo di fenice, contenente la materia da trasformare, immagine che rimanda ad un cratere, contenitore anch’esso di materia in
trasformazione mediante l’effetto del fuoco.
Crateri come quelli che caratterizzano i Campi Flegrei. L’ opera consiste nella riproduzione di molteplici crateri/uova di fenice, in terra cruda che sarà soggetta, nel tempo, alla trasformazione per mezzo dell’acqua, e ad altrettante sfere in terracotta che hanno subito la trasformazione per mezzo del fuoco.
Francesca Arduino. Napoli, 1988.
Nel 2021 consegue a pieni voti il diploma di laurea di secondo livello in scultura, presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli e vince la menzione speciale al XXVIII Premio Internazionale di scultura Edgardo Mannucci
Vive e lavora a Napoli.
L’interesse per il rapporto tra uomo e natura e, più in generale, il rapporto tra entità diverse è alla base della ricerca di Francesca Arduino.
Il suo lavoro è mosso dall’interrogativo del rapporto che dovrebbe avere l’artista nei confronti dell’eco-sostenibilità, al quale lei risponde con la scelta di utilizzare materiali perlopiù naturali e realizzando opere effimere o in costante metamorfosi, cercando di mantenere quanto più possibile intatta l’anima della materia utilizzata.
Il rispetto per materie antiche, come ad esempio l’argilla che è il risultato di secoli di metamorfosi, è fondamentale per la sua costante ricerca di un equilibrio tra il gesto artistico e la volontà della materia stessa.